Cutrofiano 28 aprile 2012
25 Settembre 2012
Seminario di Studio sulla Beccaccia

Il  28 aprile 2012 si è svolto, presso la sala Consiliare del comune di Cutrofiano, il Seminario di Studio sulla Beccaccia, organizzato dal Centro Studi Beccaccia – Sud Italia -, dall’associazione Beccacciai d’Italia in collaborazione con la Provincia di Lecce e con l’ATC provincia di Lecce, il primo in Italia a siglare un Protocollo di collaborazione con BDI e con il CSB.

Moderatore del Seminario è stato Luigi Nuzzaci, segretario dell’ATC Lecce. Ha dato inizio ai lavori colui che è stato uno dei promotori di tale manifestazione, il  presidente ATC di Lecce Daniele Danieli, dopodiché vi sono stati i saluti del sindaco di Cutrofiano Oriele Rolli, quindi la parola è passata al presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete, noto appassionato cacciatore, il quale ha sottolineato l’importanza della nuova figura del cacciatore sostenibile, impegnato a gestire il patrimonio faunistico e ambientale.

Prete ha poi evidenziato, a difesa della caccia, come il mondo venatorio muova un’economia importante in considerazione di tutte le aziende che ruotano intorno ad essa e come i cacciatori versino ogni anno una cifra considerevole nelle casse regionali.

Quindi l’intervento dell’assessore alle

Dopo il contributo del direttore tecnico dell’ATC, Flavio Maglio, il Seminario è proseguito con gli interventi dei consiglieri regionali Caroppo ( 2° Commissione Caccia ) e Pentassuglia (presidente della 5° Commissione Ambiente), in particolare quest’ultimo noto per essersi fatto promotore di alcune proposte di modifica alla legge regionale sulla caccia. I loro interventi hanno acceso un interessante dibattito sulle problematiche sollevate dal presidente dell’ATC il quale ha fatto presente la necessità urgente di modificare il regolamento regionale che vincola gli ATC stessi a poter fare interventi di miglioramento ambientale ( boschi ad esempio ) esclusivamente su aree di superficie superiore ai 10 ettari. La conseguenza di tale normativa è l’impossibilità concreta di poter realizzare tali miglioramenti ambientali vista l’enorme frammentazione del territorio salentino. Interventi da realizzare, è bene ricordare, con i soldi che i cacciatori versano annualmente all’ATC.

E’ facile immaginare quanti boschi si sarebbero potuti realizzare in questi anni sul territorio anziché destinare risorse significative solo nelle colture a perdere, sicuramente importanti anch’esse, ma che alla fine non lasciano nulla di duraturo sul territorio.

Vi è stato un impegno ufficiale in tal senso da parte dei consiglieri sopracitati, l’Associazione Beccacciai d’Italia ed il CSB  faranno di tutto affinché questi impegni presi vengano rispettati, nel nome dell’ambiente.

Infine è intervenuto il Direttore Generale dell’ARIF, Agenzia Regionale Attività Irrigue e Forestali, Giuseppe Taurino, al quale è stata chiesta una collaborazione finalizzata a miglioramenti forestali, tagli volti a migliorare l’habitat per la sosta della beccaccia, nuovi impianti boschivi ecc.ecc. sull’intero territorio pugliese Anche in questo caso ci è stata assicurata totale disponibilità in tal senso, e state certi che BDI ed il CSB si impegneranno al massimo per cercare di ottenere quanto promesso.

In tarda mattinata è iniziata la parte scientifica e di ricerca del Seminario di studio con l’intervento di Paolo Pennacchini, presidente di Beccacciai d’Italia e segretario aggiunto della FANBPO, che ha illustrato, tra l’altro, i risultati della lettura delle ali raccolte in Puglia durante la trascorsa stagione venatoria spiegando come interpretare i risultati illustrati nei grafici. L’interesse è stato altissimo. Pennacchini ha sottolineato come il rapporto giovani – adulti sia stato molto buono, intorno all’88%, segno di un’ottima annata riproduttiva; ricordiamo che una percentuale del 70% indica un buono stato di salute della specie.

Altro dato importante rilevato è che il numero degli adulti non è diminuito in Puglia così come in Italia e la ragione è da individuarsi nel fatto che lo zero termico in gennaio persisteva ancora in Bielorussia e che quindi gli adulti, in virtù di piumino alla base delle piume, resistono più a lungo nei luoghi riproduzione rispetto ai giovani ed hanno bisogno di vere ondate di freddo per raggiungere le aree di svernamento mediterranee.

La media del peso invece è in diminuzione, 298.5 gr, inferiore a quello nazionale che è di circa 310 gr. E’ probabile che tale media in ribasso sia causata dalla siccità.

Altro dato da segnalare è l’aumento di giovani nati tardivi in Puglia e nel Salento, classificati JC4, uguale al numero dei giovani precoci, JC0, che rappresenta un dato da studiare con attenzione per capire se i giovani JC4 siano realmente esemplari nati tra giugno e luglio oppure siano regolarmente nati tra aprile e maggio ma per problemi legati alla siccità abbiano avuto difficoltà di muta.

Per quanto riguarda gli adulti a muta terminata, dei quali cioè sappiamo che hanno più di due anni di vita, possiamo affermare che non sono scesi nel Salento ed in generale in tutta l’area del mediterraneo.

L’intervento è proseguito con l’analisi di ulteriori dati biometrici ricavati dalle schede di raccolta di ali e molto altro ancora.

E’ stata poi la volta di Denes Fluck, stimato studioso dell’Università di Budapest, presidente dei Beccacciai d’Ungheria e segretario della FANBPO, il quale ha illustrato con delle bellissime slide le linee migratrici delle beccacce anche in conseguenza delle nuove condizioni climatiche, quindi ha mostrato un confronto tra le carte del freddo del 2010 e del 2011/12 in Europa nonché quelle indicanti l’umidità del terreno. Uno studio interessantissimo che aiuta a capire i motivi di spostamenti migratori verso alcune aree piuttosto che altre. Un onore per noi aver avuto uno studioso di tale livello a raccontarci tutto ciò.

Per ultimo in mattinata l’intervento di Giuseppe Raho, responsabile del CSB – Sud Italia e vice presidente di BDI, che ha illustrato i dati ottenuti dal monitoraggio del ripasso prenuziale della beccaccia effettuato con il cane da ferma nei mesi di febbraio e marzo 2012, organizzato insieme alla Provincia di Lecce e ATC Lecce.

E’ interessante rilevare come il maggior numero di incontri si sia concentrato nel periodo che va dal 18 febbraio al 9 marzo, con incontri avutisi sino al 31 di marzo appunto.

L’analisi degli altri dati ha riguardato la vegetazione caratterizzante i luoghi oggetto di monitoraggio, le condizioni meteo dei due mesi oggetto di studio, i venti ed i cani impiegati.

L’analisi di tutti i dati raccolti ed analizzati in Puglia indicano in conclusione un buono stato di salute delle beccacce svernati sul nostro territorio, ed un periodo di ripasso a cavallo tra i mesi di febbraio e marzo.

Questi dati raccolti dai monitoratori autorizzati ci danno la forza di proporre in tutte le sedi la chiusura della caccia alla beccaccia al 31 gennaio.

Nello stesso tempo dobbiamo impegnarci tutti insieme per combattere la caccia alla “posta” vero ed autentico flagello di questo meraviglioso uccello.

Nel pomeriggio si è tenuto il corso di Specializzazione sulla Beccaccia a cura del dott. Paolo Pennacchini con l’obiettivo di formare un gruppo di monitoratori specializzati ai quali affidare la raccolta dei dati durante tutto il periodo che và da ottobre a marzo. Il corso era aperto a tutti ed a tutti è stato consegnato un attestato di partecipazione, ma è importante sottolineare che l’autorizzazione ad effettuare il monitoraggio prenuziale sarà rilasciato solo a coloro che collaboreranno attivamente con il Centro Studi Beccaccia e che seguiranno attentamente le linee guida dello stesso.

Il corso è stato molto appassionante e condotto in maniera impeccabile da Paolo Pennacchini.Gli argomenti trattati sono stati la migrazione ed i cambiamenti climatici, l’etologia della beccaccia, l’analisi degli habitat naturali, la lettura delle ali, il sessaggio, l’etica venatoria e nuovi comportamenti. A dimostrazione che la cultura della caccia sta cambiando vogliamo segnalare anche la presenza attenta di due donne appassionate. L’ottima riuscita della manifestazione è stata favorita anche dal contributo attivo dato dai nostri numerosi soci, in particolare vogliamo segnalare la preziosa collaborazione di Antonio Giannaccari, nella scrupolosa raccolta di tutti i preziosi dati riguardanti i partecipanti al corso e di Stefano Bandello che ha affiancato il presidente Danieli nella fase organizzativa.

Il tutto è stato supportato da una prestigiosa piccola pubblicazione distribuita gratuitamente ai partecipanti e contenente i dati raccolti in tre anni di monitoraggio nel Salento ed in Puglia.

A settembre ci sarà un ulteriore prosieguo che riguarderà specificamente un approfondimento della lettura delle ali e, probabilmente, un’appendice al corso per coloro i quali per vari motivi non hanno potuto essere presenti il 28. Un altro corso è in programma, a seguire nei giorni successivi di settembre, probabilmente in provincia di Bari.

Auspichiamo una fattiva e concreta collaborazione con tutte le Associazioni Venatorie, gli ATC, le Provincie e la Regione affinché quest’attività di studio riguardante una specie così importante riesca a coinvolgere davvero tutti gli organi operanti nella gestione venatoria. Sarebbe molto importante organizzare un monitoraggio su tutto il territorio pugliese che probabilmente riceve dei flussi migratori differenti.

La beccaccia non appartiene alla nostra Associazione, non appartiene agli ATC, non appartiene alle Associazioni Venatorie, non appartiene agli Ambientalisti, è di tutti e per questo dobbiamo gestirla con la massima attenzione per conservare il più a lungo possibile questa nostra grande passione da esercitare solo ed esclusivamente con il cane.

Paolo Pennacchini
Pubblicazione sullo Studio e Monitoraggio della Specie Beccaccia nel Salento
Giuseppe Raho, Denes Fluck, Paolo Pennacchini
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